Per chi è varazzino “la Caffi” significa solo una cosa: il negozio di abbigliamento in Piazza della Chiesa. Ancora oggi, sebbene nel 1984 Emma e Giorgio (moglie e marito) abbiano rilevato il negozio, modernizzandolo pur mantenendo alcune tipicità, per alcuni il negozio è ancora “la Caffi”.

Definirlo negozio di abbigliamento però è riduttivo, come lo è chiamarlo di biancheria o per taglie forti.

Emma e Giorgio (tra l’altro due persone gentilissime competenti e disponibili) è…quello che ti serve.

Dal completino sexy al pigiamone felpato, dalle calze di filo da uomo ai calzini da bambino con i gommini antiscivolo, dalla camicetta per la signora filiforme al giaccone da uomo taglia XXXL.

Grembiulini da asilo? Ci sono. Accappatoio da bagno? C’è. Costumi? Quanti volete. Berretti? Presenti.

Un negozio frequentato dalle persone più disparate. Si possono trovare davanti al banco la ragazza giovane in cerca di calze autoreggenti e la coppia anziana che entra un po’ traballante, a braccetto, in cerca di pantaloni taglia 64, che Giorgio, immediatamente propone in diversi modelli.

Tra asciugamani ricamati, picaggette (come le chiamiamo in Liguria), guanti e sottovesti, anche se non più di moda, qui si continuano a vendere i fazzoletti. No, non quelli di carta, ma quelli di cotone fino, colorati, con belle fantasie, da uomo e da donna. Scatole e scatole di fazzoletti, simbolo di un’eleganza ormai dimenticata. Quei fazzoletti che un tempo si regalavano, facendosi dare dieci lire in pagamento, perché altrimenti avrebbero portato lacrime. Questa, per me, è una cosa che rende speciale e dà un sapore diverso al negozio di Emma e di Giorgio.

 

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