Non credo ci sia qualcuno, a Varazze, che, sentendo nominare “Recagnin” non pensi immediatamente a Berto e allo storico negozio di barbieria.

Bartolomeo e Giuseppe (Berto e Beppe), fratelli, entrambi con la passione del calcio. Berto giocava, alternando l’allenamento del pomeriggio, alle mattine in negozio con papà Antonio, per imparare il mestiere. Beppe, una carriera come calciatore nella Sampdoria, la passione per il calcio che trasmette al nipote Maurizio, a sua volta giocatore in promozione ed eccellenza, e al di lui figlio Francesco, promessa under quindici della Samp. Ma, il calcio, è un’altra storia.

Berto, ha dodici anni, è il 1958. Gli piace guardare il padre che taglia i capelli ai signori, insapona e taglia baffi e barbe. Decide di provare, così “va a bottega” e s’innamora di quel lavoro. La stessa cosa era successa a suo padre Antonio, molti anni prima, andato come lavorante presso il negozio di barbiere, lo rileva nel 1934. Se questi muri potessero parlare, chissà quanti bei racconti farebbero, quanti visi e quante storie. Come quando Giacomo Matteotti, in vacanza a Varazze, si fece fare barba e capelli da uno stupito papà Antonio. Antonio i capelli li tagliava anche al piccolo Giuseppe, un bimbo che abitava lì vicino, sono passati parecchi anni e, Giuseppe (per tutti Scapulla) continua a farsi tagliare i capelli qui, è lo storico cliente di Berto, frequenta il salone da sessantotto anni.

A Maurizio, il figlio di Berto, questo lavoro, del nonno e del papà, piace. Va alla scuola regionale e fa l’apprendista presso varie parrucchiere. Impara a trattare sia l’uomo sia la donna.

Quando inizia la gestione del salone con il padre, cambia il nome, ora si chiama Hair Look, modernizza gli ambienti, e, novità, inserisce anche il parrucchiere per signora.

Ognuno ha la sua postazione, i suoi attrezzi da lavoro, gelosissimi delle loro forbici e pettini, sistemano, ognuno, tutto in ordine, secondo un proprio metodo. Due personalità diverse, ma entrambi, otre che professionali, pronti alla battuta, al sorriso e gentili, molto. Sicuramente Berto dedito anche a infinite discussioni di calcio.

Guardare Berto tagliare e rasare è un’esperienza particolare, sembra che suoni uno strumento, come muove le mani, come impugna il rasoio, la delicatezza che ha è sorprendente.

E’ divertente vedere entrare a braccetto moglie e marito, sedersi, ognuno al suo posto, lui con Berto, lei con Maurizio, e parlare tutti insieme e ridere e raccontare e prendersi in giro, come fossero in famiglia. Per molti varazzini questa non sarà una famiglia ma un punto di riferimento sì. Non fosse altro che per commentare le partite. Chissà cosa avrebbe detto nonno Antonio, che sorride, nella foto appesa o in quella, vecchissima, seminascosta nella vetrina, dove è a fianco di suo figlio sulla porta del negozio.

In fondo, tutto è cambiato, ma tutto è restato uguale, perché lo spirito, la passione, l’amore per questo lavoro e la voglia di ridere, sono rimasti.

 

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