Il Pero, è una frazione di passaggio, un piccolo nucleo di case che costeggia la strada e tante altre sparse per il vasto territorio. La strada è importante, è la via che, al bivio, girando a destra, conduce al Monte Beigua, a Prato Rotondo meta per lunghe e belle camminate, e che invece, andando diritto, porta a Stella San Martino (una delle cinque Stelle), e a Sassello. Volendo, dal Pero si arriva anche alle Faje, superando la località Campomarzio, che, pare si chiami così perché vi si svolgevano esercitazioni militari. Un tempo, al Pero, erano presenti numerose cartiere, e, ancora oggi, sono visibili, lungo il torrente, bellissimi mulini.
Qui, in questa frazione, nel 1946, Cerruti Giovanni, aveva la sua macelleria, macellava, preparava le carni e le vendeva. Nel 1969, suo figlio Guido, ancora minorenne, studia il mestiere e lo impara benissimo, tanto da portare avanti il negozio fino ai primi anni ’90. Nel 1991, insieme alla moglie Isa, decide di trasformare la macelleria in qualcosa di più innovativo. Un negozio dove si possa trovare un po’ di tutto, senza, ovviamente, abbandonare la macelleria.
Nasce così il Cerruti Market, macelleria, pane fresco, commestibili, frutta e verdura, formaggi.
Nel 2008, arrivano ad aiutare le loro due figlie Vania, Alice e in seguito anche suo marito Maurizio.
Una conduzione familiare a tutti gli effetti, e dove tutti sanno fare tutto. Il cliente è seguito dalla stessa persona dall’inizio alla fine dei suoi acquisti, proprio perché non c’è cosa che, chi è dietro al banco, non sia in grado di fare o consigliare.
Proprio così, tutti sono in grado di sezionare un quarto di bue (Guido ancora oggi tiene molto alla macelleria, fa allevare e macellare gli animali in Piemonte),e sapere come cucinare il tale pezzo, come utilizzarne un altro, preparare la loro famosa salsiccia (con carne mista, maiale e manzo), preparare la pancetta, o la testa in cassetta. Così come, ognuno di loro, può preparare la cima, o la torta Pasqualina, la panissa, il vitello tonnato, l’insalata russa, il pesto. E i dolci, i tradizionali canestrelli e i cubeletti, la pasta frolla (con la ricetta segreta di mamma Isa), i pandolci, le colombe. Il pane, la focaccia, anche quella di patate, e la pizza. Sanno fare, e fanno, tutto questo e tanto altro.
Cerruti Market vende frutta e verdura, frutta secca, caramelle, biscotti, formaggi (con alcune specialità come il pecorino all’aceto balsamico), paste ripiene e non, olio, aceto, vino, bibite, surgelati. Insomma, si chiama market per un motivo, perché è un negozio dove si trova veramente di tutto, detersivi, cibo per animali, prodotti per la persona, e anche quotidiani e riviste. E bombole a gas.
Detto questo, si entra e sembra di essere in un negozio di generi vari, ma quando si arriva al lungo banco, diviso in settori, macelleria, gastronomia, salumi, formaggi, pasta fresca, dolci e focacce, si è accolti dal sorriso di Vania o di Alice che consigliano, spiegano, chiacchierano. Chiacchierano perché è una piccola comunità questa, tutti amici, si chiamano i clienti per nome, si scambiano ricette, ci si racconta. Guido è sempre pronto a scherzare o a narrare qualcosa. Qui si cuoce il pane, il pomeriggio, perché nessuno rimanga senza. Perché, anche se il negozio si è ingrandito rispetto a settantacinque anni fa, lo spirito, la cura, l’attenzione per il cliente, per l’amico, e il rispetto per le persone e le materie prime è rimasto esattamente lo stesso.