C’è Sara? Dori, la mamma, che dietro il banco la aiuta, con materna pazienza risponde “non può venire, è di là che cuce.” Ecco, questo è ciò che odono spessissimo, le persone entrando in merceria. Infatti, se si sbircia dalla vetrina, non quella grossa con le belle creazioni, quella piccola, con i lavori minuti (bavaglini, scarpine, presine natalizie), s’intravede, sul fondo, la testa riccia di Sara, china sulla macchina da cucire, o intenta ad attaccare un bottone o una cerniera lampo.

Sì perché Sara, giovane donna col sorriso aperto e la fantasia sempre in movimento, oltre a vendere articoli di merceria, si occupa anche di rattoppare, stringere, allargare, rimodernare e qualsiasi cosa venga in mente alla cliente, che sia in maglia, in tessuto, in pelle, in pizzo.

Dalle zie, le sorelle di mamma, una sarta e una maglierista, Sara ha assorbito l’amore per tutto il mondo che gira intorno ad una merceria . E quindi, venti anni fa, ha creato il suo personalissimo laboratorio artigianale, dove personalizza capi, con ricami, con bottoni, con strass, aggiunge nastri e passamanerie, crea bijoux, s’inventa colli per giacche, cappelli, borse, collane, orecchini, oltre, ovviamente a venderli i nastri, i bottoni (ce ne sono di bellissimi), i filati gli strass, le borse e via dicendo.

Verrebbe voglia, entrando da Cucireidee di Sara Fazio, di riprendere in mano il lavoro a maglia, il ricamo, l’uncinetto, solo per avere a che fare con tutte quelle belle cose colorate, ma, per quanto mi riguarda, farei solo del danno. Per fortuna, c’è Sara.

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