Ettore e Giovanni, due fratelli, giovanissimi, allegri e molto legati tra loro. Desideravano trovare un lavoro per stare insieme, in famiglia. L’occasione si presenta nel 2001, rilevano uno storico negozio di ferramenta, Ferramenta Macciò si chiama.
Inizia così l’avventura, e i due fratelli, che si arrangiano a fare lavoretti, ma che non hanno mai gestito un’attività, imparano, sul campo, tutto ciò che serve. E hanno imparato molto bene se sono venti anni che gestiscono il negozio.
Chiamarlo ferramenta però, è riduttivo.
Ferramenta Macciò è prima di tutto un posto dove si risolvono i problemi. C’è chi cerca un idraulico, chi un elettricista, chi ha l’umidità in casa e non sa come fare. Ettore e Giovanni hanno la risposta, una serie di nomi di professionisti di fiducia, pronti per risolvere ogni tipo di problema.
E poi è anche, ovviamente, ferramenta. E quindi, viti, chiodi, martelli, seghetti, pile lampadine e via dicendo.
Ma è anche piccola utensileria per la cucina (tritatutto, sbattitori, passaverdura), pentole per fonduta e di coccio, casalinghi, mestoli, coltelli, bottiglie, vasi da conserva, fruste. Gasatori d’acqua per averla sempre frizzante.
E poi pitture da muro e acriliche, pennelli e tutto ciò che riguarda i lavori d’imbiancatura.
Ci sono le bombole, liquigas e gpl, si vendono e si consegnano.
C’è l’affilatura coltelli, si duplicano le chiavi e si sistemano le serrature.
Ci sono gli elettroutensili come i trapani e le seghe. E tutto per il giardinaggio, vasi, terra, canne per irrigazione e utensili vari.
Ci sono anche abbigliamento e scarpe da lavoro.
Questa è solo una parte di quello che si può trovare in negozio. Quello che non si trova, Ettore o Giovanni, di sicuro lo faranno arrivare. Sono organizzatissimi.
Simpatici e chiacchieroni, non è raro trovarli, davanti alla porta, a scherzare con amici o clienti, diventati amici, che vanno a trovarli. E gentili, al punto che, dietro al banco, hanno creato una piccola rastrelliera con utensileria (pinze, cacciaviti e altro), da imprestare in caso di bisogno. Se non è gentilezza questa.