Elena e Fabio si conoscono da quando, ragazzi, erano volontari in Croce Rossa. Dopo una breve esperienza, fatta insieme, come gestori di un panificio, nel 2000 aprono un laboratorio tutto loro, Punto Dolce.

Desiderano occuparsi di pasticceria, brioches, cannoli, tutto per la prima colazione. Inizia la collaborazione con molti bar, cui si aggiungono, in seguito, alcuni negozi e la piccola distribuzione, ai quali consegnano le loro produzioni.

Paola, sorella di Elena, entra a far parte dell’attività e, poi, si sposa con Fabio.

Punto Dolce è ora un’attività familiare a tutti gli effetti, e l’amore, la famiglia, si vede in tutto quello che fanno. Elena si occupa tra le altre cose, della distribuzione, è lei che sfreccia a consegnare, in laboratorio c’è Fabio (che quando racconta delle sue materie prime si emoziona) insieme alla moglie Paola, e a tutti i loro aiutanti.

Per far conoscere i loro krapfen, nel 2012 li vendono per le spiagge ed è un successo. Così nel 2013 decidono di aprire un punto vendita e lo fanno dove, tanti anni prima, il nonno di Fabio, il conosciutissimo Valle delle biciclette, conosciuto come “il ciclista”, aveva la sua officina. Entrando nel negozio, la prima cosa che è evidente, sulla sinistra, sono le antiche e belle foto che ritraggono il bisnonno e l’officina. Subito dopo, si è catturati dalla colorata e golosa offerta esposta.

Brioches e paste di ogni tipo, torte, i famosi krapfen, barattoli di babà in vaso cottura, canestrelli, le diplomatiche, marzapane, panettoni, pandolci bassi o lievitati, e tanto, tanto altro. Si confezionano torte per compleanni, si preparano salatini, dolci per halloween.

Punto Dolce , nel frattempo ha ampliato la sua produzione, e ora si può trovare anche il salato e allora focacce di ogni tipo come quella buonissima cotta alla piastra, pane di diversi tagli e tipi come quello a lievitazione naturale (tre lievitazioni) con farina macinata a pietra, grissini, pizze, focaccia secca.

Punto Dolce ormai serve i suoi prodotti a bar, negozi e piccola distribuzione, in tutta la provincia.

Il laboratorio, che si trova dove un tempo c’era una cartiera, ormai conta otto addetti, anche se il termine non è corretto, perché sembra più una grande famiglia, infatti, anche quando sono tutti impegnati nelle loro incombenze, perché qui è ancora tutto fatto rigorosamente a mano, si sente nell’aria armonia e leggerezza.

Elena, Fabio e Paola, sono molto attenti alle materie prime, e quindi alle farine, ai canditi, agli aromi che sono solo naturali, e alle tradizioni, si preparano ancora le bugie cotte solo al forno, gli anicini, i gubeletti, il pan dei morti, il pesce d’aprile. Il lievito madre, che è utilizzato per tutti i lievitati, dolci e salati, dono di un vecchio panettiere, amico di Fabio, e da lui conservato con, oserei dire, cura e affetto, ha circa cinquant’anni. Questo fa capire l’amore e l’attenzione che questa famiglia mette in quello che fa, come il fatto che, il pane secco sia messo da parte per i contadini, per i loro animali.

Forse, tutto ha origine dalla bella frase dipinta sul muro del loro negozio, è di Madre Teresa di Calcutta: Non importa quanto si dà, ma quanto amore si mette nelle cose. Forse, il loro segreto è tutto racchiuso qui.

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