Varazze non sono solo carruggi, piazzette, lungomare, strade. È anche entroterra, frazioni, dove non si va a passeggio, perché da vedere c’è solo il bellissimo paesaggio, qualche Chiesa o museo, ognuna è diversa e caratteristica a modo suo.
Le frazioni però sono abitate, e anche molto. E c’è chi, proprio per questo, cerca di dare il proprio contributo mantenendo aperto un negozio di generi alimentari. Ci vogliono coraggio e buona volontà. E allora mi sembra giusto parlare di questi negozi, anche perché, ognuno di loro, riserva sorprese.
Non è facile parlare di questa bottega. Occorrono rispetto e riguardo perché questa è storia. E’ il negozio di alimentari di Delfino Antonio.
Siamo in Parasio, alla base del colle di San Donato, dove sorge l’omonima Chiesa, la più antica di Varazze, risale al V secolo, e sorge sui resti di un castrum, un accampamento, romano. Salire le ripide e antiche scale che portano alla Chiesa, è già di per sé un tuffo nel passato. Alla base del colle, di fronte alle scale, c’è un negozio, piccolo, quasi non si nota passando in fretta in macchina. E’ il classico negozio di un tempo, offre alimentari e altro. Dietro al banco, nel suo camice da lavoro, che in ligure chiamiamo cappa, immacolato e perfettamente stirato, come, del resto la cuffietta che indossa, c’è la signora Bianca, gentile, disponibile, e dal sorriso leggero. Chiama i clienti per nome, conosce i loro gusti, le loro storie, tanti li ha visti nascere. Ama il suo lavoro, il rapporto con le persone, le piace quando si fermano a fare quattro chiacchiere.
E’ qui da quando, terminate le scuole medie, ha deciso che le sarebbe piaciuto lavorare in bottega con la zia Giuseppina, per tutti Pina. Lei, la zia Pina, sorella della mamma, a sua volta è cresciuta in negozio. Nel 1881 il bisnonno della Signora Bianca, Giacomo aprì un’osteria, che, come usava allora, disponeva anche di forno e vendeva alimentari come ad esempio la pasta, che allora si vendeva sciolta, contenuta in bellissime madie fatte apposta. Si cucinava a quel tempo in osteria, e quindi si servivano piatti caldi, minestrone, trippe, farinata, stoccafisso bollito e alla ligure, ovviamente pane. Scoppia la guerra e non è più utilizzato il forno e si usa poco la cucina e alla fine si abbandona anche quella. Prosegue invece, fino agli anni settanta, la vendita di alimenti e l’osteria senza però cucina. La zia Pina e Bianca, hanno portato avanti questo negozio, con amore e passione per una vita. Oggi, in negozio è rimasta la signora Bianca e, guardandola muoversi dietro al banco si ha esattamente la percezione di quanto sia l’amore nei confronti del negozio e del lavoro stesso. La prima cosa che colpisce entrando, anche se gli arredi sono ormai moderni, è la sensazione di essere immersi nella storia. Forse, a dare questa idea, è che dal negozio s’intravede, nel retro, una scala a chiocciola, un pavimento antico, una finestra che guarda su un giardino. Spostandosi un poco, si può vedere una bellissima stufa in ghisa, con il suo bollitore, e, dietro un lavandino di marmo e la sua piattaia. E s’immaginano storie, e vita, intorno a quella stufa. Il negozio è pulitissimo e molto ordinato. La frutta e la verdura nelle loro cassette sono sistemate perfettamente, sembrano finte, tanto sono lucide e ordinate. Tutto brilla ed è sistemato con amore. Il basilico che spunta dal cesto di vimini. Il buonissimo e famoso stoccafisso sistemato nel suo contenitore in bella maniera, la farina e la polenta nel loro sacco con il mestolo pronto, e così i legumi. I coltelli pronti all’uso, in fila sul banco. La vecchia grattugia e macina caffè elettrica, è lucidissima, spesso è utilizzata per formaggio e pane. C’è da perdersi a guardare questo negozio. Che, tra le altre cose offre prodotti particolari, un burro centrifugato di alta qualità, tonno e acciughe sotto sale sfusi, ragù di cervo, di chianina, pinoli di prima scelta, conserve sott’olio piemontesi, cinque qualità di polenta macinata a pietra, una selezione di prodotti tipici dell’Alto Adige. E, ovviamente il baccalà salato e lo stoccafisso. Biscotti, cioccolatini, caramelle nei bellissimi barattoli in vetro, pane, grissini, salumi, vino, olio, e via dicendo. E poi, pile, detersivi per la casa, prodotti per l’igiene, carta mani e tanto, tanto altro.
Ecco, questo è il negozio più antico di Varazze, il punto di riferimento della piccola comunità del Parasio che, la signora Bianca, porta avanti con amore e dedizione e, al quale, ha dedicato la vita.